La
piccola valle che da Viù sbocca al colle del Lis, pur distando poche
decine di chilometri da Torino, non risente sicuramente dei flussi turistici
e del traffico che ormai senza sosta soffoca le aree di pianura e le basse valli.
La quota è modesta, neanche 1000 metri. Grandi boschi di latifoglie,
a volte intricati, qualche salto di gneiss arrotondato, per lo più sotto
le pendici del monte Civrari, una miriade di piccole borgate che, a vederle,
sembra di essere tornati indietro nel tempo. La falesia di Richiaglio si trova
in uno di questi boschi, dirimpetto alla piccola borgata di Bertesseno poco
sopra un piccolo ponte di pietra, uno dei tanti ponti del diavolo della zona.
In fondo alla radura di fronte alla falesia, al di là del torrente, sorge
il monolite di Richiaglio, alto una trentina di metri, di roccia non eccelsa.
Sul versante rivolto a est sono state tracciate quattro vie, il grado è
il 6. La roccia della falesia di Richiaglio, al contrario, è un ottimo
gneiss striato qua e là di giallo. I periodi migliori per scalare a Richiaglio
sono l'autunno e la primavera, ma anche i pomeriggi invernali, se non c'è
neve, non sono male; anzi, si potrà apprezzare più che mai il
silenzio di questa valletta, rotto solo dal fruscio delle foglie e dal filo
d'acqua che scorre sotto il ponte di pietra.
Avvicinamento:
3 minuti dal posteggio nella valletta sotto Bertesseno
Orientamento:
ovest e sud
Lunghezza
delle vie: 10-20 metri
Corda:
60 metri
Tipo di roccia:
gneiss
Attrezzatura:
spit da 10 e catene in sosta
Quota:
850 m. slm
Numero di
vie: 15
La
falesia di Richiaglio
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foto:
Federico Negri
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